
Ma torniamo a noi. Recentemente ho incontrato, virtualmente, uno dei pittori italiani di maggior talento ed anche uno di quelli che preferisco...si tratta di Saturno Buttò. Artista veneto di cui avevo ammirato alcuni lavori preparati per When the Saints a cura di Piermario Ciani ma che allora -era il 2005- non considerai a fondo perchè semplicemente non era il momento. ;-) Ebbene, di S. Buttò come artista, mi ha colpito praticamente tutto! Ho letto le interviste ho ripercorso la storia della sua evoluzione artistica e mi sono ripromessa di visitare quanto prima il suo atelier (se possibile) o la galleria a Bibione. In particolare da un'intervista del 2003 a P. Dell'Aquila Saturno Buttò spiega "... M'interessa il corpo, il ritratto e le implicazioni psicologiche, voglio evidenziare la parte inquieta della personalità dei miei modelli e voglio arrivare prima possibile al compimento dell'idea che ho in mente, anche in termini tecnici. " ed inoltre " La rivelazione l'ho avuta poco più tardi, quando all'Accademia ho scoperto le avanguardie più recenti… pur leggendo tra gli altri Freud e Jung, la mia iniziazione artistica la devo alla conceptual art, alla minimal art, alla land art e soprattutto alla body art di Gina Pane. Per la prima volta ho avuto la consapevolezza che il corpo umano sarebbe stato il tema dominante della mia futura ricerca. Dapprima preoccupato per il dubbio che la pittura tradizionale come mezzo di espressione fosse inadeguato (soprattutto negli anni '70). Poi anno dopo anno sempre più convinto che avrei potuto unire la tradizione classica ai temi attuali. Privilegiando una linea (in termini di contenuti) che evidenziasse l'aspetto inusuale nel trattare la figura ed il ritratto, libera da condizionamenti e tabù."
E dunque, questo artista si è inoltrato in una selva oscura dalla quale ha portato a termine una delle serie più belle di lavori che l'arte italiana contemporanea potesse produrre.
Vi invito a vistare il suo sito personale :SATURNO BUTTO'
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